Virtus Bologna straripante, Venezia cede di schianto dopo l’intervallo

Impressionante la profondità del roster felsineo

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Dopo un primo tempo in equilibrio, la Virtus Bologna ha letteralmente straripato nella ripresa contro la Reyer Venezia, mettendo in evidenza l’impressionante profondità del suo roster. Nel quale praticamente tutti hanno un contributo cui i padroni di casa sono riusciti a contrapporsi solo per 20 minuti.
Il segnale lanciato dagli emiliani sembra del tutto inequivocabile: chi vuole vincere il titolo dovrà vedersela con loro, anche quest’anno. Anche in considerazione del fatto che ancora mancano all’appello Isaia Cordinier e Nico Mannion.

La gara è durata solo un tempo

Il primo tempo aveva illuso il pubblico di casa. Venezia, trascinata da Watt, è infatti riuscita a tenere bene il campo, nonostante l’ottimo impatto di Jakarr Sampson, chiudendo sul 41-38 i primi 20 minuti.
Subito dopo l’intervallo, però, gli uomini di Scariolo hanno aumentato l’intensità del proprio gioco e per i padroni di casa è stata notte fonda. In particolare i tentacoli di Paiola hanno mandato in totale confusione le guardie lagunari, mentre le percentuali da tre calavano inesorabilmente, dopo l’ottimo 50% fatto registrare in avvio.
Il finale si è così trasformato in una passarella trionfale per i felsinei, con Weems (15 punti) ed Hervey (11) in evidenza. Tanto da lasciare netta l’impressione di una squadra ulteriormente cresciuta rispetto alla passata stagione.

Una prova corale di grande spessore

A suscitare particolare impressione è stata la prova realmente corale della Virtus. Ai principali protagonisti si sono infatti via via aggiunti i vari Alibegovic, Ruzzier, Jaiteh e Tessitori. Permettendo stavolta a Teodosic e Belinelli di fare da comparse, seppur di lusso. E confermando l’impressione che si era già avuta dopo la sontuosa campagna acquisti appena terminata: il roster a disposizione di Scariolo è di una profondità eccezionale, almeno per il campionato. Anche alla luce della sontuosa prestazione cui ha dato vita Jakarr Sampson, praticamente infallibile da sotto e in lunetta, nei 17 minuti in cui è rimasto in campo.