MotoGP Ducati Dall’Igna traccia il programma

A Madonna di Campiglio, in occasione della presentazione delle moto 2023, Dall’Igna si è concesso alla stampa

Tempo di lettura: 4 Minuti
596
MotoGP Ducati Dall’Igna traccia il programma
MotoGP Ducati Dall’Igna traccia il programma

MotoGP Ducati Dall’Igna traccia il programma. Pizzetto bianco e naso aquilino, fisico esile e asciutto, accento dell’alto vicentino ben riconoscibile in mezzo alla Babilonia romagnola che è il garage Ducati: sarebbe perfetto per un fumetto anni ’70. Sessant’anni ancora da compiere e la consapevolezza di essere riuscito ad assolvere il compito per il quale era stato strappato all’Aprilia dalla Ducati: il titolo piloti in MotoGP. Dieci anni esatti dal suo insediamento e un bilancio che, finalmente, sorride; non solo Pecco, l’1 sarà anche sulla moto di Bautista, in SBK: “L’1 è l’unico numero che ti devi guadagnare, è una motivazione extra, una volta ottenuto l’unico risultato possibile è la vittoria” – ha detto lo spagnolo, a cui ha fatto eco Gigi colmo di soddisfazione: “Il numero è un segno di rispetto per tutte le persone che ci hanno portato fin qui”. Una cifra che è anche simbolo di una rincorsa, partita da lontano, che ora lascia spazio alla gloria. E Gigi, andando a ritroso, ripensa alla sua separazione dal gruppo Piaggio con l’obiettivo principe che si era prefissato: “Lasciare il mondo delle corse senza essere riuscito a vincere in tutte le categorie era un’incompiuta che non volevo vivere. Non è stato un cruccio, ho sempre pensato a cosa dovevo fare per riuscirci”. Una sfida lunga in cui ha messo cervello, cuore, una bella porzione di fegato, ma soprattutto ostinazione: “Le cose più complicate sono quelle che poi ti danno le soddisfazioni maggiori. E a me le sfide piacciono un sacco”. Ora il traguardo si chiama bis iridato, tavolata dove pochi banchettano: “Vincere facile non esiste, ma le basi ci sono, in sella e nel box. Solo Rossi e Marquez ci sono riusciti, per cui…”.

MotoGP Ducati Dall’Igna traccia il programma, Motomondiale alle porte

Dopo sedici anni la Ducati arriva fresca di titolo piloti, e ciò non può che essere un ulteriore volano per ingranare subito le marce alte e spingere: “Iniziare è sempre emozionante, questa volta siamo ancora più carichi”. La parola d’ordine è tenere alta l’asticella, e Gigi è convinto di avere la giusta tempra: “Sono fondamentalmente un organizzatore, gestisco e motivo al meglio le persone per raggiungere un obiettivo. E in questo c’è anche l’organizzare bene una squadra”. Agitatore di uomini alla Enzo Ferrari (“Al mio arrivo in Ducati ho passato sei mesi a studiare il gruppo squadra”) e principe dell’aerodinamica accostato all’Adrian Newey della Formula 1, anche se su questo mette le mani avanti: “Sono più un organizzatore che un ideatore, ovvio che poi alcune idee siano mie. Il risultato è frutto del lavoro di molte persone. Il gruppo fa le cose, non la persona”. Tanto lavoro che fa apparire l’aggressività aerodinamica della Rossa ormai il canone, anche per gli altri: “Dovevamo rincorrere e rischiare. Ora siamo la lepre e il livello di rischio è ovviamente diverso. Ma bisogna continuare ad evolvere perché le Case rivali non staranno a guardarci”. Su questo versante ammonisce anche Michele Pirro, collaudatore di lusso a Borgo Panigale, il quale avrà compiti delicati nei test in Malesia: “I rivali faranno un salto in avanti e la grande incognita saranno le Sprint Race: la doppia partenza non deve essere sottovalutata. Non vedo l’ora di guidare la moto”. Anche Bautista guarda alla Desmosedici e freme: “Sembra una moto molto divertente, vorrei riassaporare la potenza e l’aerodinamica della MotoGP”. Anche se il suo compito sarà difendere il titolo SBK, per una Ducati sempre più cosmopolita: “In Ducati abbiamo un gran bel capitale umano” – ha detto Gigi sornione.

MotoGP Ducati Dall’Igna traccia il programma, Bastianini e Bagnaia

Operazione vittoria che riparte per Pecco, quest’anno spalleggiato dal fumantino Bastianini. Si punta solo al bersaglio grosso, i cui rivali per conquistarlo sono principalmente due, secondo Gigi: “Quartararo ha lottato contro di noi ed è un osso duro. Marquez, dopo due anni difficili, potrebbe ripresentarsi ai suoi livelli”. Ma il più forte al momento è Pecco: “Si può ripetere. È uno che quando punta e fa le cose come sa, le fa veramente bene”. Sfida aperta e nessuna paura in virtù di una coppia che ha assommato 11 vittorie in una stagione: 7 Pecco, 4 la Bestia. Per la prima volta nel box di Borgo Panigale ci sono due seri candidati al titolo e per giunta connazionali. Gigi però tiene a sottolineare che sul lato umano non esistono problemi di gestione e che all’orizzonte non è prevista alcuna diatriba alla Rossi-Biaggi: “È un falso problema, di quelli che sogno di avere: il primo e il terzo in MotoGP nel mio box. Starei peggio con due piloti poco brillanti. Hanno svolto un lavoro ottimo nel 2022. Sono rivali ma si rispettano in modo tale da garantirmi confronti senza colpi scorretti”. Vogliamo credergli. Simile il punto di vista di Pirro, che vede Pecco assai migliorato: “Ha compreso gli errori fatti all’inizio delle ultime stagioni e dunque lo aspetto pronto e costante dalle prime gare”. Invece Enea dovrà calibrare le pressioni mediatiche ora che è ai piani alti: “I media e il colore che porti ti condizionano, nel team ufficiale tutti si aspettano il risultato. È un grande pilota”. Un Mondiale che sta per cominciare lasciando addietro un 2022 aureo: “Rimarranno le emozioni: la rimonta di Pecco da -91 è stata piena di colpi di scena che ci ricorderemo per sempre”. Dici bene Gigi, eccome.