Mondiali di calcio, Francia attenta alla sindrome del nuovo millennio

Chi vince la coppa, esce ai gironi nella nuova edizione. Accaduto in quattro negli ultimi cinque mondiali

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Mondiali di calcio, ormai manca poco all’inizio della coppa del mondo, in cui si assaporerà un po’ d’Italia: Orsato di Schio arbitrerà la partita inaugurale, Qatar-Ecuador. L’Italia ancora assente nell’evento più importante a livello calcistico, per la seconda volta consecutiva. A confermare che gli Europei 2020 vinti nel 2021, sono stati frutto di mera casualità. Questa edizione che assisteremo, sarà alquanto inconsueta. Basta notare ciò che è eloquente un po’ a tutti, il periodo in cui si giocherà: tra novembre e dicembre. E già questo si commenta da solo, può essere sintomo di un mondiale atipico anche durante l’edizione e chi poi vincerà. Aspettiamoci dunque di tutto e una ragione in più ce la offre il nuovo millennio.

Mondiali di calcio, edizione 2002 pessima per la Francia

L’edizione asiatica in Corea & Giappone del 2002 recita tra i posti nel podio finale – rigorosamente primo, secondo, terzo e quarto – della classifica: Brasile, Germania, Turchia e Sud Corea. La Francia che era detentrice della coppa, per aver vinto l’edizione casalinga nel 1998, uscì al primo turno. Ai gironi ultima con un punto in tre gare contro la Danimarca di Tomasson, il Senegal e l’Uruguay di Recoba. Situazione simile per la Francia ora, essendo in questo mondiale 2022 detentrice della coppa del 2018 davanti alla Croazia (seconda), al Belgio (terzo) e all’Inghilterra (quarta). Dunque attenta Francia e ricorda cosa è già successo venti anni fa. Il pericolo è in agguato.

Mondiali di calcio, edizione 2006 gioia azzurra e Brasile fuori ai quarti

Germania 2006 sarà sempre il mondiale azzurro, il mondiale di Lippi, il mondiale di un calcio che si portò con sé tra la Ruhr e la Sassonia, quella zavorra di calciopoli. Lippi fu coraggioso nello scegliere chi portarsi in quell’edizione: come un Totti più acciaccato che sano oppure scegliere Iaquinta a Lucarelli, per esempio. Nel 2006 il Brasile era detentore della coppa vinta nel 2002 proprio contro la Germania, uscì ai quarti contra la seconda finalista di quest’edizione: la Francia. Tra i verdeoro e i transalpini finì 1-0 con rete di Henry. Francia che superò anche la semifinale, per poi perdere ai rigori in finale contro l’Italia. “E il cielo è azzurro sopra Berlino”, come citava in telecronaca Marco Civoli.

Mondiali di calcio, edizione 2010 torna Lippi ed è flop per l’Italia

La regola “squadra che vince non si cambia” non sempre funziona e lo scoprì anche l’Italia nel mondiale sudafricano del 2010. Lippi subentrò a Donadoni in panchina per ripetere l’exploit del 2006 in Germania e più o meno chiamò gente di cui si era fidato in quella trionfale edizione. Stavolta la supponenza e la presunzione prevalsero e l’Italia toppò uscendo al primo turno, ai gironi. Appena due punti in tre partite contro Slovacchia, Paraguay e Nuova Zelanda; un bottino davvero misero considerando il livello medio delle avversarie. Si era data troppa linfa a quanto accaduto quattro anni prima, senza mai pensare per un attimo come si era vinto: ai rigori. Una lotteria.

Mondiali di calcio, edizione 2014 nefasta per la Spagna di Del Bosque

Un’altra Nazionale che ha provato ciò che era capitato prima alla Francia nel 2002 e poi all’Italia nel 2010, è stata la Spagna di Del Bosque nel 2014. Per la “Roja” fu un colpo durissimo, essendo sia detentrice della coppa del 2010 e sia degli Europei del 2008 e del 2012. Una debacle che nessuno avrebbe mai pronosticato, in virtù proprio dei tre successi consecutivi appena citati. Spagna fuori ai gironi da ultima con tre punti in tre partite, clamoroso fu l’1-5 incassato dall’Olanda, una piccola rivincita “Orange” in virtù di quanto accaduto nella finale del 2010. Mondiale 2014 vinto dalla Germania: dopo il secondo posto nel 2002, il terzo nel 2006 e nel 2010, ottenne un primo posto tutto per sé. Leggendario l’1-7 rifilato ai padroni di casa del Brasile, resterà nella storia dei mondiali di calcio.

Mondiali di calcio, edizione 2018 al capolinea la Germania di Low

Al quinto mondiale del nuovo millennio è ridondante quanto già verificatosi in tre dei quattro mondiali precedenti: chi è detentore della coppa, è fuori ai gironi. Esperienza che ha provato anche la stessa Germania di Low in Russia nel 2018: ultima nel girone con tre punti contro Svezia, Messico e Sud Corea. Nessuno mai avrebbe immaginato un tale epilogo. Come già rammentato, per la Francia – detentrice della coppa del 2018 – è una doppia incognita: riprovare quanto è successo nel 2002 o evitare che si ripeta, avendo appunto già vissuto una tale situazione. Non resta che scoprire questo mondiale in Qatar2022, chissà che non ci sia un altro “raffreddore”. La Francia è avvisata.