Calcio, il caso Zaniolo

L’attaccante si è tirato fuori dalla causa giallorossa senza avere un club che lo voleva davvero: così ha voltato le spalle alla Roma e ai tifosi.

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Calcio, il caso Zaniolo. Non si sa ancora se diventerà mai un grande giocatore o un campione, di certo non è un fine stratega. Al momento Zaniolo è di sicuro un talento, i cui potenziali colpi in campo rischiano seriamente di essere annullati dalle scelte sbagliate, le bizze, le pretese esagerate, le uscite esasperate e l’eccesso di auto considerazione. Oggi il miglior marcatore di Zaniolo sembra essere lo stesso Nicolò… Almeno a giudicare da come sta evolvendo il suo caso di mercato. Servirebbe un dribbling quasi impossibile per togliersi dal vicolo cieco dove si è andato volontariamente e ostinatamente a infilare, passando da idolo dei tifosi a traditore, col rischio concreto di non ricavarne alcun profitto. Il classe 1999 ancora non ha dimostrato quella maturità che serve per giocare ad alti livelli nel calcio professionistico.

Calcio, il caso Zaniolo: un campione mal consigliato ?

I due gravi infortuni alle ginocchia, con le sofferenze patite per recuperare, avrebbero dovuto regalargli forse una maggiore maturità. Se il giocatore è un istintivo in certe sue prese di posizione tra “non gioco”, “non vengo più”, “cedetemi subito”, di certo intorno non ha dei buoni consiglieri: si tratti di agente, familiari o amici.

Quando forzi la mano e ti chiami fuori voltando le spalle al club che ti ha lanciato, valorizzato, pagato ed aspettato dopo due seri infortuni, quantomeno devi già avere alle spalle un paio di club disposti a prenderti e a soddisfare le richieste del tuo club. Altrimenti è un casino. Proprio come quello che lo vede protagonista ora.

Lo stesso Mourinho che con lui ha un buon rapporto e se dovesse restare a Roma proverà a recuperarlo si è detto stupito alcuni giorni fa: “Quando uno chiede di andare via di solito ha un club, qui non c’è nessuno…”.

Calcio, il caso Zaniolo: la possibile permanenza in giallorosso 

Agente e giocatore hanno pensato che davanti alla volontà di andarsene a un anno e mezzo dalla scadenza del contratto, la Roma avrebbe accettato di darlo via in qualunque modo, anche in prestito con diritto di riscatto o obbligo condizionato e cifre da saldi di fine stagione. Previsione errata. Primo perché la Roma ha dimostrato fermezza e poi perché la situazione del club, gli accordi con l’Uefa e la necessità di registrare plusvalenze, impedivano di venire incontro a chi voleva fare l’affare senza rischiare quasi nulla: dal Tottenham al Milan, società che si sino sfilate.

Di fatto dunque proposte accettabili il procuratore Vigorelli non ne ha portate. L’unica, ufficiale, l’ha trovata la Roma: 27,5 milioni garantiti più 4,5 di bonus più il 10% sulla rivendita. Peccato per Zaniolo però che sia arrivata dal Bournemouth, terz’ultimo in Premier League. Il giocatore nicchia di fronte alla destinazione inglese. Ma queste cifre ora per la Roma rappresentano la base di qualsiasi altra trattativa.

Quindi le possibilità che Zaniolo, dopo aver creato tutto questo caos, resti a Roma sono molto alte. Qualora accadesse e non volesse passare sei mesi in soffitta dovrebbe rimettersi a disposizione e giocare ad alto livello. Ma servono voglia e testa. Perché i bonus sono tutti finiti e pensare di avere ancora i tifosi a sostenerlo è davvero troppo. Poi a giugno di nuovo sul mercato.