Acerbi e il dito medio ai tifosi della Roma: ecco cosa rischia il difensore nerazzurro

561

Francesco Acerbi adesso rischia grosso. I fatti parlano di un gesto grave ed offensivo. Esultare con un dito medio, oltre a violare il buon gusto, non è consentito dalle regole federali. Acerbi, attaccato dai tifosi giallorossi con dei cori vergognosi, durante la gara Roma – Inter, ha risposto con il dito medio rivolto verso le tribune. Gesto che ha indignato anche la procura federale che ha aperto un’inchiesta per violazione del codice di giustizia sportiva. Al centrale dell’Inter verrà probabilmente contestata la violazione dell’articolo 4, ovvero che impone ai tesserati la lealtà, la probità e la correttezza nei comportamenti.

Caso Acerbi, tutti i fatti dopo Roma-Inter

Dopo il gol di Acerbi e durante il controllo al Var, dagli spalti sarebbero partiti diversi insulti, come «Devi morire!» e altri riferimenti alla malattia (il cancro) che l’atleta ha affrontato nel 2014. Cori deprecabili, eppure agli atleti è richiesto di non scendere mai sul piano degli insulti. Convalidata la rete, Acerbi si è invece rivolto con il dito medio verso la Tribuna Montemario. Insulti e cori contro di lui visti i trascorsi con la maglia della Lazio per diversi anni. Ma questo non giustifica affatto le ingiurie. L’arbitro, le telecamere e neppure i quattro ispettori della procura Figc a bordo campo hanno notato nulla. Molto ha fatto da complice un diluvio copioso e la concitazione del momento. Diverse foto però sono finite sulla scrivania del procuratore federale Chiné.

Cosa rischia adesso Francesco Acerbi dopo questo gesto

Si apre adesso l’indagine, che terrà conto anche dell’azione che ha scatenato la reazione di Acerbi. L’interista si recherà presto in procura e l’audizione potrebbe diventare anche un passo verso il patteggiamento. Senza un accordo, viceversa, il centrale potrebbe rischiare da una a due giornate di squalifica. I calciatori che in passato hanno rivolto gesti provocatori, quasi sempre, hanno optato per l’ammissione di responsabilità che porta a una multa. Come ad esempio il caso Zaniolo, l’ex calciatore della Roma durante i festeggiamenti post Conference si scagliò contro i rivali della Lazio con gravi insulti.