Cosa non va alla Fiorentina?

I viola non riescono a trovare continuità

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Cosa non va alla Fiorentina?

Una sola vittoria nel 2024, contro il Frosinone al Franchi per 5-1. Se vogliamo, possiamo aggiungerci anche quella in Coppa Italia, ai rigori, contro il Bologna (partita terminata 0-0 sia nei tempi regolamentari che supplementari). Nelle restanti 7 gare giocate dall’inizio dell’anno, ha totalizzato cinque sconfitte e due pareggi. Insomma, ultimamente alla Fiorentina sta andando abbastanza male, dato che non riesce a trovare quella continuità che Italiano cerca da ormai 3 stagioni.

Alla fine della diciottesima giornata, giocata tra il 29 e il 30 dicembre, la classifica vedeva la Fiorentina quarta in classifica, a -3 dal Milan terzo. Tra l’altro, veniva da otto risultati utili consecutivi in tutte le competizioni. Periodo di forma decisamente mutato, in modo negativo, da quando è scattata la mezzanotte del 1 gennaio 2024. Come se la magia della Viola sia svanita da quel momento. Attualmente, la squadra di Vincenzo Italiano si trova settima, molto lontana dalla Champions, meno dalla Conference che comunque dista 3 lunghezze. Involuzione che si potrebbe spiegare se si vanno ad analizzare alcune delle gare perse da gennaio. Ad esempio, le sconfitte con Sassuolo, Napoli (in Supercoppa) e Inter hanno in comune la stessa cosa; la Fiorentina in quelle gare ha sbagliato un rigore, addirittura con tre giocatori differenti. Una specie di maledizione che ha portato i viola a perdere punti (e partite) importanti, soprattutto contro l’Inter, che poi la spuntò 1-0. Nella partita contro il Lecce, al Via del Mare, la Fiorentina ha disputato un primo tempo di totale sofferenza, andando all’intervallo sotto 1-0, tenuta in vita da Terracciano e dal palo, sull’occasione di Krstovic. Nella seconda frazione, la Viola trova il pareggio e, successivamente, il sorpasso con Mandragora e Beltran. Prende anche una traversa con Belotti all’88’, facendo intendere di avere la partita sotto controllo. Inspiegabilmente però, la Fiorentina si addormenta nel finale regalando, nel giro di 2 minuti, la vittoria ai salentini. Capitan Biraghi a fine partita dirà: “Figura vergognosa. Coi pulcini perdevi queste partite”.

I problemi della viola non sono puramente tattici o, quantomeno, di campo; nel giro di un mese la Fiorentina ha dovuto affrontare problemi extracampo come la sospetta lite della dirigenza con Bonaventura, accostato alla Juventus. Il centrocampista avrebbe temporeggiato per la firma del rinnovo in attesa della chiamata bianconera, facendo arrabbiare la società. Ultimamente ha inoltre perso il posto da titolare, anche grazie alla crescita di Beltran. La Fiorentina, quindi, ha perso, momentaneamente, un leader tecnico e d’esperienza molto importante per le trame di gioco di Italiano. Da metà dicembre fino alla gara con l’Inter, Italiano non ha avuto a disposizione un giocatore altrettanto importante come Nico Gonzalez, infortunatosi alla coscia contro il Ferencvaros. Senza di lui, la Fiorentina era orfana del suo capocannoniere creando, a sua volta, un ulteriore macroscopico problema, quello realizzativo. Eccezion fatta per la partita contro il Frosinone (unica vera gioia in questo maledetto periodo), da inizio 2024 i gigliati hanno segnato solamente 5 gol restando a secco in altrettante gare. Troppo poco se si vuole combattere per con le altre pretendenti alle coppe. Nzola sta rendendo meno di quel che ci si aspettava, sprecando, molto spesso, occasioni colossali. La società, per sopperire alla mancanza di marcature, durante il mercato di riparazione è riuscita ad accaparrarsi un attaccante di peso e di esperienza come Belotti, anche lui non perfetto con la maglia della Roma. L’ex Torino ha segnato 1 gol da quando è a Firenze e sta cercando di risollevare l’attacco fiorentino. Il problema è che Italiano aveva chiesto alla dirigenza, anche pubblicamente, degli esterni. Venduto Brekalo non è arrivato nessuno come rimpiazzo, con la Viola costretta a giocare con Ikoné, a dir poco opaco, e Sottil, quasi sempre infortunato.

Una delle poche note positive di questo 2024 per la Fiorentina è sicuramente la crescita individuale di Lucas Beltran, già citata poc’anzi; l’argentino, da inizio anno, è a quota 3 gol, trasformato completamente da quando gioca come sottopunta alle spalle di Belotti o Nzola. Italiano deve ripartire anche da lui. In un buon momento di forma vi è anche Rolando Mandragora, 2 gol e 2 assist in stagione. Ieri, nel pareggio di Empoli, ha servito il passaggio vincente per la rete del momentaneo vantaggio di Beltran. Al contrario, deve ritrovare alcuni elementi fondamentali (oltre Nico e Bonaventura sopracitati) come Biraghi, andamento nefasto nell’ultimo periodo Arthur, la squadra non gira se non gira lui, ma anche Milenkovic e Martinez Quarta protagonisti, in negativo, di una difesa in bambola.

La Fiorentina deve assolutamente riprendersi e tornare alla vittoria ma a suo sfavore ha anche il calendario, con partite tutt’altro che semplici, anzi molto delicate; infatti dovrà affrontare consecutivamente, in ordine, Lazio, Torino, Roma, Atalanta, Milan e Juventus. A queste, vanno aggiunte la semifinale di Coppa Italia, contro l’Atalanta, e gli ottavi di Conference League (trofeo nel quale la Fiorentina vorrebbe trionfare). Calendario tremendo e crudele, che di certo non aiuta e che rischia di affondare ancor di più i Viola. Molto spesso criticato per non riuscire a trasmettere la giusta carica ai suoi giocatori, Italiano è chiamato a dimostrare di essere l’uomo giusto per continuare a guidare questa squadra. Al tecnico nato in Germania il contratto è in scadenza a giugno 2024. La Fiorentina ha l’opzione per un altro anno ma, almeno per il momento, non verrà esercitata. Starà a lui resettare tutto, ripartendo, specialmente, dalla difesa che fa acqua da tutte le parti. Alla Fiorentina manca quell’identità, quel tocco magico capace di illuminare quella squadra che soggiornava in zona Champions fino ad un mese e mezzo fa.