Virtus Bologna, la ricerca del sostituto di Udoh inizia a farsi complicata

Depennato anche Jordan Bell dalla lista

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Per la Virtus Bologna, la ricerca del sostituto di Ekpe Udoh inizia a rivelarsi abbastanza complicata. Dopo Tarik Black, ora anche Jordan Bell sembra essersi accasato in Nba, almeno stando all’indiscrezione rilanciata da Marc Spears, secondo il quale il giocatore dovrebbe prendere parte al Training Camp dei Golden State Warriors. Ovvero l’ultima squadra che lo aveva avuto alle proprie dipendenze nella sua prima esperienza nella lega professionistica statunitense, dopo averlo scelto con il numero 38 nel corso del Draft 2017. Anche se Bell sembra avere in effetti poche possibilità di essere scelto dai Warriors, il suo nome è da escludere in ottica Virtus, almeno al momento.

Una ricerca complicata

L’infortunio di cui è stato vittima Udoh ha complicato in maniera abbastanza evidente i piani di Scariolo. Proprio il tecnico ha infatti dichiarato che il nigeriano rappresentava ormai una sorta di totem all’interno della squadra.
Nelle gare di Supercoppa la Virtus ha ovviato in maniera brillante, grazie all’abnegazione di Jaiteh e Tessitori, coadiuvati da un ottimo Hervey, ma è chiaro che si tratta di una soluzione soltanto transitoria. Resta comunque da capire quali siano le effettive intenzioni della dirigenza felsinea, considerato come i nomi disponibili siano al momento pochi.

Le dichiarazioni di Scariolo

Mentre prosegue la ricerca del sostituto di Udoh, Sergio Scariolo si gode intanto la prima affermazione di stagione. Il trionfo in Supercoppa, ancora una volta ai danni di Milano, sancisce peraltro una prima risposta alle perplessità emerse nel corso dell’estate. Quando la scelta di affidare la cabina di regia alla coppia formata da Pajola e Mannion aveva suscitato qualche dubbio.
E’ stato proprio il tecnico ad affermare che proprio la mancanza di coraggio ha frenato non poco il nostro basket nel corso degli ultimi anni. Una lacuna che ha interessato anche i nostri atleti, troppo spesso adagiati in una zona di conforto tale da rivelarsi alla lunga un danno. Infranta però dai vari Fontecchio, Polonara e Vitali, ma non solo. Protagonisti di notevoli miglioramenti nel corso della loro esperienza all’estero.