Resta obbligo vaccinale; ma solo in questa Regione italiana

Resta obbligo vaccinale; ma solo in questa Regione italiana, ecco di quale parliamo e chi e cosa hanno deciso

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Fonte: OPI

Resta obbligo vaccinale; ma solo in questa Regione italiana. Nonostante la decisione del governo relativa al voler togliere di mezzo (e definitivamente) l’obbligo vaccinale per il personale ospedaliero, una Regione italiana ha sollevato il caso del tutto inaspettato, quello di non rispettare la suddetta decisione. Dunque, ogni Regione procederà per conto suo, decidendo di non uniformarsi a quanto deliberato a livello nazionale. Nel caso specifico, facciamo riferimento alla Regione Puglia, ove il presidente della I commissione Bilancio del Consiglio regionale pugliese, Fabiano Amati (PD) ha lanciato un messaggio forte e chiaro riportato da ilparagone.it, ovvero: “In Puglia non avrà alcun effetto pratico l’annunciata decisione del Governo nazionale di eliminare l’obbligo alla vaccinazione Covid per gli operatori sanitari. È pienamente vigente, infatti, una legge regionale, la numero 2 del 2021, con cui fu esteso l’obbligo per le vaccinazioni ordinarie anche a quella contro il Covid. Faccio inoltre presente che le sanzioni della legge regionale sono molto più incisive di quelle contenute nella disposizione statale in via d’abrogazione”. 

Resta obbligo vaccinale; ma solo in questa Regione italiana, la decisione

In merito all’obbligo vaccinale e sulla decisione di Amati, sul ilparagone.it leggiamo anche quanto di seguito riportiamo.

“Il tweet di Amati è arrivato dopo la notizia che nel prossimo Consiglio dei ministri convocato per lunedì 31 ottobre arriverà sul tavolo pure l’anticipo al primo novembre della scadenza dell’obbligo vaccinale per chi esercita la professione sanitaria. E la conseguente abrogazione delle sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo. “L’obiettivo – è il ragionamento di fonti di Palazzo Chigi a Repubblica– è dare seguito all’indicazione tracciata dalla presidente Meloni nelle sue dichiarazioni programmatiche rese in Parlamento e segnare così un primo atto di discontinuità, rispetto ai precedenti esecutivi, nella gestione della pandemia da Covid-19″. Il segnale della svolta rispetto alla gestione di Roberto Speranza.

Il predecessore del neo ministro Orazio Schillaci alla guida del dicastero della Salute aveva infatti stabilito, per proteggere i fragili e i lavoratori a rischio, che l’obbligo vaccinale sarebbe rimasto in vigore fino al 31 dicembre “per i professionisti sanitari e per i lavoratori del settore sanitario e socio-sanitario ed assistenziale, nonché per i soggetti che svolgono la propria attività lavorativa nelle strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie”. Un requisito considerato essenziale per svolgere l’attività lavorativa. Tanto che, stando al numero più aggiornato risalente al 20 settembre in possesso della Federazione degli Ordini dei medici, 3.394 medici sono sospesi per “per inadempienza all’obbligo vaccinale”. Medici di cui Schillaci aveva già annunciato, ieri, il reintegro anticipato “alla luce della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali”.

E voi, cosa ne pensate? Siete d’accordo con il governo o con Amati?

 

Fonte: ilparagone.it