Reddito di cittadinanza, ‘stop and go’ novità preoccupanti?

Reddito di cittadinanza, ‘stop and go’ novità preoccupanti? Ecco cosa prevedono le ultime modifiche e se ci sarà da preoccuparsi

Tempo di lettura: 2 Minuti
1021
Reddito di cittadinanza, ‘stop and go’ novità preoccupanti?

Reddito di cittadinanza, ‘stop and gonovità preoccupanti? Con l’insediamento del nuovo governo Meloni, in molti si chiedono cosa ne sarà del Reddito di cittadinanza. Tra l’abolizione totale e lo stop parziale, la preoccupazione cresce a dismisura, soprattutto tra i percettori che non riescono a trovare lavoro e riescono ad andare avanti solo grazie a questo importantissimo e vitale sussidio. Ma cosa ne sarà di loro e quali sono le intenzioni previste in tal senso? Scopriamolo insieme.

Reddito di cittadinanza, ‘stop and go’ novità preoccupanti? Le ultime modifiche in atto

Milioni di percettori si chiedono cosa ne sarà del Reddito di cittadinanza e, a tal proposito, ilparagone.it ha riportato un articolo del Tempo che potrebbe fare chiarezza su quelle che saranno le prospettive future di questo importante sussidio. Ecco cosa si legge:

L’ultima ipotesi presa in considerazione “prevede una sorta di meccanismo di stop and go per coloro che attualmente lo percepiscono. Non per tutti però. L’insieme di chi prende oggi il sussidio sarebbe diviso sulla base di parametri oggettivi in due blocchi. Da una parte gli inabili, ovvero le categorie che per la loro condizione non possono assicurare prestazioni continuative al lavoro. Questi continuerebbero a percepirlo senza alcuna limitazioni”.

Per le persone inabili, tra l’altro, “si starebbe valutando di togliere la gestione delle pratiche del Reddito all’Inps per passarle agli enti locali, come accadeva per il Rei, più vicine alle situazioni di disagio e dunque in grado di meglio valutare la presenza dei requisiti”. Nel secondo insieme, invece, rientrerebbero “quelli che pur essendo abili all’occupazione non riescono a trovarla. Per spezzare il circolo vizioso del disincentivo alla ricerca del posto, il governo pensa a un meccanismo di riduzione del beneficio scalato nel tempo”.

In sostanza i primi 18 mesi di erogazione il reddito sarebbe stoppato per sei mesi. Alla fine dei quali però ripartirebbe, per lo stesso soggetto e nel caso non avesse trovato occupazione, per altri 12 mesi. Finito l’ulteriore anno di erogazione ci sarebbe un ennesimo stop di un altro semestre, al termine del quale il percettore godrebbe degli ultimi sei mesi di reddito di cittadinanza perdendo poi il diritto a ogni tipo di sussidio.

 

Fonte: ilparagone.it