Inter, Lukaku ancora k.o. Altra occasione persa, ancora una volta out. Per la quinta volta consecutiva in campionato, per la settima partita stagionale. Niente Roma, quindi. E pure il Barcellona adesso è a fortissimo rischio. Il campionato dell’Inter ripartirà, ma senza Romelu Lukaku nel motore nerazzurro, ancora costretto ai box dall’infortunio al bicipite femorale accusato in allenamento a fine agosto: “distrazione dei flessori della coscia sinistra” recitava il comunicato del club. La tabella di recupero diceva 20 giorni, ma siamo già oggi al mese di assenza. Un tempo lunghissimo che sembra non finire mai. L’Inter senza il bomber è in difficoltà. Eppure le sensazioni degli ultimi giorni sembravano positive: l’attaccante ha sempre lavorato a parte, ma comunque in campo, mettendo la Roma nel mirino e sognando di riassaporare l’erba di San Siro per qualche minuto nel big match di sabato. Ma ieri il vento è cambiato, le sensazioni sono tornate negative e l’assenza contro José Mourinho è diventata sicura.
Inter, Lukaku ancora k.o, la delusione del giocatore e dei tifosi
L’attaccante belga muore dalla voglia di tornare, di aiutare la squadra in questo periodo delicato. Ma c’è solo un diktat al quale non si può sfuggire in questo momento: vietato rischiare. Romelu Lukaku non ha una muscolatura comune: i suoi 100 kg e il tipo di gioco fatto di allunghi continui impongono una frenata preventiva, per non rischiare una ricaduta che sarebbe devastante sia per l’Inter sia per lo stesso giocatore a un mese e mezzo dal via del Mondiale in Qatar. La logica ha consigliato di rinviare il rientro, ma accende così un altro allarme: un giocatore che non può essere convocato il sabato per un guaio muscolare di lungo corso, come può andare in panchina settantadue ore dopo e garantire almeno 15-20 minuti di possibile aiuto alla squadra? Ecco perché anche la convocazione per la sfida di Champions League di martedì sera contro il Barcellona è quantomeno in forte dubbio. Di sicuro, nel primo vero bivio nel viaggio europeo verso gli ottavi, l’Inter dovrà fare a meno del suo leader d’attacco dall’inizio, il resto si capirà nei prossimi giorni.
Tutte le difficoltà del Lukaku-bis e il bilancio senza il belga in campo
Il Lukaku-bis sembrava essere partito sotto la luce di un’altra stella, con gol lampo a Lecce dopo appena 3′ di gioco dal suo nuovo inizio in nerazzurro. Un’illusione, per Romelu Lukaku e per il popolo nerazzurro, tornato a far festa dopo un acuto del suo re. Perché quell’affaticamento muscolare accusato in allenamento a fine agosto, diventato poi distrazione ai flessori, ha fatto scattare l’allarme, trasformando questo mese di settembre in una specie di via crucis per il giocatore, che ha già saltato più partite rispetto a quelle perse nel primo biennio interista, nei due anni di Conte. Quella volta furono 5 le gare saltate, tra cui le due trasferte di Champions League in casa delle big di Spagna: al Camp Nou di Barcellona nel primo anno e in casa del Real Madrid nel secondo. In entrambi i casi finì con un k.o., come è successo nel debutto di questa stagione contro il Bayern Monaco. Regalare un top player come Romelu Lukaku alla squadra di prima fascia del girone non è mai consigliabile e qui sta diventando una sfortunatissima abitudine: tre volte in tre stagioni, percorso netto per il belga. Quella contro la Roma sarà la settima partita dell’Inter senza di lui, in questa stagione e il bilancio non inviata al sorriso: due sconfitte e due vittorie in campionato, una sconfitta e una vittoria in Champions League.