Gli arbitri spiegheranno le loro scelte al VAR

Svolta storica nel calcio internazionale: a partire dal Mondiale per Club avremo l’arbitro parlante

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Gli arbitri spiegheranno le loro scelte al VAR
Gli arbitri spiegheranno le loro scelte al VAR

Gli arbitri spiegheranno le loro scelte al VAR. Qualche giorno fa, in una cervellotica riunione dell’IFAB tenutasi a Wembley, è arrivata una svolta storica: gli arbitri – nelle competizioni internazionali – spiegheranno immediatamente la scelta presa al VAR. La decisione è arrivata al termine di un incontro sulle più disparate specifiche sperimentate recentemente in Qatar. Hanno trovato conferma, e giudizio più che positivo, i recuperi allungati per aumentare il tempo effettivo, il fuorigioco passivo finalmente più comprensibile e il cambio addizionale “gratis” in casi di temuta commozione cerebrale. Le grosse novità le abbiamo invece sul versante tecnologico: rimarrà il famoso e apprezzato SAOT (fuorigioco semi automatico) già visto in Qatar e in Supercoppa e, come detto, l’arbitro in campo internazionale non sarà più muto. Il calcio ricalca grossomodo l’esempio del basket (dove prima e dopo le revisioni l’arbitro dà una spiegazione) ma non arriva al livello del rugby (dove l’arbitro, a gioco in movimento, è una voce isolata che dirige le operazioni di campo). Vedremo se questo tentativo diminuirà le chiacchiere da bar o se, come la VAR, avrà l’effetto dei pompieri di Farenheit.

Gli arbitri spiegheranno le loro scelte al VAR, i dettagli della regola

Più che un nuovo inizio, sarà un test: tra due settimane e per un anno gli arbitri spiegheranno, al termine della revisione VAR, ciò che hanno deciso e il motivo di eventuali sanzioni. Un coro di voci sosterrebbe che in caso positivo, come per SAOT e recuperi, potremmo vedere la novità anzitempo nelle competizioni nazionali. La visione d’insieme di questi cambiamenti è da leggere sotto il profilo tecnologico: quella rivoluzione tanto decantata e riuscita a metà con la VAR parte effettivamente sei anni dopo l’introduzione di questa. Una vera e propria “delibera” grazie alla quale non dovremmo più affannarci per leggere labiali o per carpire frasi sillabate riprese a telecamera lontana: le parole del direttore di gara le sentirete dalla TV, finalmente comprensibili. Chi ha esperienza di rugby televisivo spera che si possa arrivare alla precisione del TMO: l’arbitro è chiamato, si consulta (questa parte, purtroppo, sarà ancora censurata) e spiega la decisione presa a microfono acceso. Devo dirlo, credo sia la scelta giusta: in un paese in cui far parlare l’arbitro con la stampa a fine partita significherebbe immolarlo, per i prossimi passi bisogna far maturare i tempi.

Gli arbitri spiegheranno le loro scelte al VAR, il dubbio

È un cambio epocale, senza dubbio, ma la rosa ha anche qualche spina. Esempio: belle le regole del calcio, belle le spiegazioni, bella la nostra lingua, ma vi ricordate il caso Orsato in quel Juve-Roma dell’ottobre 2021? Riassunto: Abraham segna ma l’arbitro ha fischiato precedentemente il rigore, non concedendo il vantaggio. L’errore finirebbe qui se Orsato, nel tunnel all’intervallo, non dicesse a Cristante a favore di telecamera: “Vantaggio sul rigore non si dà mai. Adesso dai la colpa a me se hai sbagliato il rigore. No, eh?”. Il vantaggio sul rigore si dà, eccome. L’errore sulla regola, incredibile sebbene umano, è aggravato dalla dinamica della spiegazione: secondo Edmondo Pinna sul Corsport “un messaggio diseducativo per gli arbitri giovani”. E veniamo dunque all’aspetto comunicativo: nell’anno – o forse meno – di sperimentazione internazionale gli arbitri dovranno imparare ad essere sciolti e a non farsi sopraffare dal momento, giocoforza caotico. Dal canto loro i giocatori dovranno fare un passo verso l’arbitro cercando di contenersi e non scatenarsi nella classica ressa. Mutuare quest’aspetto “nobile” dal rugby aiuterebbe, rendendo l’arbitro figura super partes e rispettata. Pochi giorni e scopriremo se i protagonisti sopra citati si adegueranno alla rivoluzione.