Quali sono i benefici del caffè dopo l’attività sportiva?

Il caffè fa bene allo sport, prima e dopo la prestazione. Oggi ci concentriamo sul “dopo” e scopriamo perché il caffè fa bene se assunto dopo l’attività sportiva.

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caffè e sport

Caffè e sport?
Si può fare! Con i dovuti accorgimenti fa anche molto bene. Sia prima, che durante, che dopo l’attività sportiva. L’argomento è noto nel nostro ambiente, tanto che da decenni oramai la caffeina è uno degli ingredienti della maggior parte delle bevande energetiche destinate agli sportivi.

Di recente ha trattato l’argomento anche la torrefazione Caffè Aiello in un articolo sul connubio tra caffeina e sport e proprio da quell’articolo abbiamo preso spunto e deciso di approfondire per i nostri lettori.

Il caffè è un alleato dell’attività sportiva e non solo per il suo noto potere energizzante prima di una performance, ma anche dopo che l’attività fisica si è conclusa. Sul “dopo” concentriamo il nostro articolo di oggi e, tra le tante, riportiamo due ricerche scientifiche che hanno indagato molto approfonditamente sugli effetti della caffeina dopo le prestazioni sportive.

 

Il caffè dopo lo sport secondo il Journal of Applied Physiology



Secondo una nota ricerca condotta nel 2014 dal Journal of Applied Physiology (la rivista medica dell’American Physiological Society) il caffè apporta numerosi benefici se consumato dopo una prestazione sportiva. In primis ha la capacità di preservare e conservare l’acido adenosintrifosforico (ATP), quello che viene comunemente considerato il nostro “carburante muscolare”.

Lo studio ha dimostrato come gli atleti che quotidianamente si allenano e assumono caffeina e carboidrati, dopo un allenamento o una prestazione sportiva, riscontrano a distanza di circa quattro ore un aumento del 66% in più di glicogeno muscolare rispetto a chi consuma solo carboidrati puri.
Lo stesso studio ha inoltre dimostrato che il caffè ha la capacità di “nutrire” la massa muscolare grazie anche al suo effetto antiossidante ed antinfiammatorio che contrasta l’invecchiamento cellulare.

In particolare i risultati dell’indagine più significativi sono da attribuirsi agli effetti del caffè sul diaframma, che opportunamente stimolato favorisce un maggiore incameramento di ossigeno.
Non per ultimo il caffè contribuisce a riacquisire le energie dissipate durante la prestazione sportiva aumentando la sensazione di lucidità e concentrazione in chi la assume rispetto a chi non lo fa.

 

Il caffè dopo lo sport secondo il dottor Sacha Sorrentino



Quest’anno il biologo nutrizionista Sacha Sorrentino – nella rubrica Gazzetta Active de La Gazzetta dello Sport – ha dichiarato che “diversi studi scientifici dimostrano come la caffeina possa migliorare le performance sportive, in particolare modo negli sport che necessitano di grande resistenza come il ciclismo o la corsa“.

Il dottor Sorrentino chiarisce inoltre che “il principale motivo per cui viene assunta caffeina durante l’attività sportiva è la sua capacità di ridurre il livello di percezione dello sforzo, con una conseguente riduzione del senso di fatica”. Dal punto di vista scientifico ciò avviene perché la caffeina si comporta da antagonista dei recettori dell’adenosina (un neurotrasmettitore coinvolto in importanti processi biochimici tra cui la pressione sanguigna e la regolazione degli stati sonno-veglia), motivo per cui stimola un’attivazione migliore dei neuroni motori, quelli che facilitano la contrazione muscolare.

Ma anche dopo l’attività sportiva – specialmente quella più impegnativa perché collegata ad allenamenti intensivi, sport da sprint o comunque a prestazioni che richiedono un grande impiego di energie – la caffeina assume un ruolo molto importante nella fase di recupero. Il dottor Sorrentino prosegue il suo contributo a La Gazzetta dello Sport dichiarando che “la caffeina viene utilizzata per ripristinare le dosi di glicogeno muscolare. In particolare se viene assunta insieme a delle fonti di carboidrati può aumentare di circa il 60% la produzione di glicogeno muscolare nelle ore successive all’attività sportiva”. Il riferimento ai carboidrati riguarda le stesse riflessioni riportate nella ricerca citata nel paragrafo precedente.