Serie A, VAR: è cosi affidabile dopo episodio di Samp-Napoli?

Luca Marelli è intervenuto ai microfoni parlando delle diverse valutazioni di questa 30esima giornata di serie A

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2003

Serie A, il VAR non è più una certezza. Dopo le ultime valutazioni, molto diverse tra gli episodi di Sampdoria-Napoli e Juventus-Genoa, sono sorti molti dubbi sull’affidabilità di questa tecnologia che ormai da anni permette di fare chiarezza sugli episodi più dubbi, ma che a volte viene utilizzato ben poco, o addirittura mal interpretato. Cosi Luca Marelli è intervenuto sul suo canale youtube, analizzando e dicendo la sua sui due episodi clamorosi di questa giornata, evidenziando come ci siano state due diverse interpretazioni nelle azioni.

Serie A, dopo l’intervista di Rizzoli al Corriere, sono cambiate le cose

Marelli analizza quindi l’episodio di Sampdoria Napoli dicendo: “Valeri mi è piaciuto, ci sono due contatti, uno è quello di Thorsby su Koulibaly e uno è quello di Keita su Ospina. Per me Valeri non ha visto assolutamente nulla e correttamente lo ha ammesso quando dalla sala Var gliel’hanno chiesto. L’infrazione di Keita è evidente, Thorbsy invece impedisce a Koulibaly di intervenire sul pallone, anche se forse non ci sarebbe arrivato comunque. Unica cosa – ammette Marelli – è che l’On Field Review è un po’ forzata. Fino a venerdì sera questa rete sarebbe stata concessa, da sabato mattina no e cambiare metro dopo 29 giornate non so quanto sia stato opportuno”.

Le differenze con l’episodio della Juventus

Poi fa notare come l’interpretazione sia cambiata, con l’episodio di Torino: “in Juventus-Genoa il Var sia stato utilizzato in modo differente. Nell’azione del 2-1 rossoblu, infatti, Scamacca si libera di De Ligt appoggiandogli la mano sulla schiena, poi inteviene di testa e realizza la rete. Qui l’arbitro è nel controllo dell’azione, la mano di Scamacca sulla schiena c’è: perché il Var non è intervenuto? Perché Di Bello era in totale controllo, a differenza di Valeri a Genova“. VAR che comunque continua a far parlare le dirigenze delle squadre perchè a volte mal interpretato.