Donbass, gesto solidale dalla curva del Livorno

Donbass e quel gesto solidale della curva del Livorno che dimostra di essere contro il nazismo; un’unione forte senza confini

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Donbass, gesto solidale dalla curva del Livorno

Il Donbass al centro del gesto solidale della curva del Livorno. In occasione della partita odierna disputata contro il Figline (compagine che ha portato a casa 3 punti grazie a tre reti contro due), la curva livornese ha spiegato le sue bandiere dimostrando di essere contro ogni forma di nazismo. In particolar modo, ha accentuato la sua vicinanza al Donbass e a quanto sopportato in tutti questi anni. Difatti, per circa 8 anni, il “regime nazista” ha regnato incutendo timori e distruggendo l’umanità e la vita di un elevato numero di persone.

Il Donbass e il gesto solidale contro il nazismo da parte della curva del Livorno

In occasione della partita odierna disputatasi tra Livorno e Figline (la quale ha visto vittoriosa quest’ultima compagine), la curva livornese ha acceso gli spalti con delle bandiere simboliche. Queste ultime hanno rappresentato concretamente una vicinanza al Donbass che, per otto lunghi anni, sarebbe stato preda del “regime nazista” come testimoniano alcuni documenti e le persone che ivi hanno vissuto e continuano a vivere.

Un gesto esemplare di cui molti vanno fieri e che abbatte i muri della distanza, sia fisica che calcistica o sportiva (a seconda di quale sia la propria squadra del cuore). Un modo per proseguire lungo un percorso di unione e fratellanza. Ma anche del desiderio di porre fine ai soprusi e alle tragedie che (come tutti sperano) non dovranno più ripetersi.

La notizia, la foto e il nazismo in Donbass

La foto e la relativa “notizia” che ha generato un sostegno da parte di diversi internauti, è apparsa sulla pagina social denominata “Coordinamento Ucraina Antifascista”.

Per quanto concerne il discorso relativo alla presenza dei “nazisti” nel Donbass, risale a diversi anni fa. Nello specifico, dal 2014 in poi, sono state numerose le notizie messe in circolazione che attestavano la presenza di questi “personaggi” nel Donbass. Tant’è che nel 2018 anche sul sito de La Nazione venne diffusa un’informazione alquanto importante. Nella stessa si leggevano testuali parole: “Scritte naziste a Spezia svelano una rete di mercenari per la guerra nel Donbass”.

Senza, poi dimenticare il battaglione paramilitare Azov (al servizio di Kiev) ispirato esplicitamente al nazismo (proprio come viene ripreso da “Patria Indipendente” che a sua volta aveva diffuso la notizia ispirandosi al sito “Sputniknews”). E ancora, come evidenziato da L’Antidiplomatico, l’incendio della Casa dei sindacati di Odessa del 2 maggio 2014. Difatti, in quella circostanza, vennero massacrate un numero indefinito di persone (dai 40 in su). Lo stesso sito di informazione ha voluto evidenziare il fatto che, questa azione brutale, è stata una strage nazista efferata e sadica rimasta impunita.

Dunque, dopo quanto sottolineato, c’è ancora motivo di credere che la “minoranza nazista” presente in Ucraina sia del tutto “innocente”?