Tifo sportivo violenza: a quando la fine dei massacri?

Fare il tifo per la propria squadra è una cosa che fa stare bene. Non dovrebbe esserlo massacrarsi fra tifoserie

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Tifo sportivo violenza – Non c’è niente di più bello al mondo che fare il tifo per la propria squadra. Magari non si è mai andati allo stadio. Magari non si è mai fatto abbonamento alla tv a pagamento o si è mai sfogliato un quotidiano sportivo. Ma avere una appartenenza sportiva si può dire che da quella completezza personale che poche altre cose danno a chi la prova. Avere una squadra sportiva, e non si sta facendo riferimento solo al calcio, è una cosa arricchente. Perchè ti fa avere contatto con la gente che prova la tua stessa fede sportiva. Si può dire che ci sono persone che muoiono per il tifo sportivo. E a questo punto si arriva alla questione.

Tifo sportivo violenza

Il tifo sportivo, a determinati livelli, può diventare una cosa mortale. Nel senso letterale del termine: la gente muore per aver fatto il tifo alla propria squadra. Perchè viene preso di mira, fatto un determinato caso, da tifosi di altre squadre e proprio per questo può essere ammazzato. Sono abbastanza noti i momenti in cui tifoserie di squadre avversarie si trovano nelle stazioni di servizio autostradali e fanno a gara a chi spacca più teste avversarie.

Si potrebbe obiettare che per queste cose esistono le Forze dell’Ordine e la Magistratura. Che lavorano per fare in modo che i tifosi violenti non vadano allo stadio o non si trovino in determinate circostanze. E che se li si trova, si arriva a quello che in gergo viene chiamato Daspo. Ma in un paese civile queste cose non dovrebbero esistere. Non dovrebbe esserci la Magistratura o la Polizia o i Carabinieri che devono stare dietro ai violenti. Tra i tifosi sportivi.

La speranza, anche se molto flebile, è che le nuove generazioni capiscano che la propria violenza interiore non la si sfoga allo stadio. Non è avere una spranga o un altro corpo contundente che può fare trovare la pace interiore se scagliato contro un altro tifoso. Esistono lo sport e altre pratiche legali e corrette per scaricare la propria tensione personale che umanamente si raccoglie giornalmente.

Non siamo più all’epoca dei gladiatori romani dove si deve godere della violenza. Allo stadio ci si va per guardare la propria squadra giocare. E la propria attività li si ferma.

“Sparatoria tra tifosi dell’Inter: questo non è calcio!” di Writer.CA

Foto: https://pixabay.com/it/photos/malm%C3%B6-non-violenza-scultura-205521/