La Rai e i mondiali, senza l’Italia è giusta questa enfasi?

Un evento paradossale senza gli azzurri, calcolato un eventuale flop?

Tempo di lettura: 3 Minuti
729

La Rai e i mondiali, un binomio che sa da fare. La rete ammiraglia ha annunciato in questa settimana – e continua attraverso gli sport – che ha acquisito l’esclusiva per i mondiali di calcio in Qatar, in programma dal 13 novembre fino al 18 dicembre. In sintesi: ai clubs toccherà una pausa forzata che durerà circa due mesi, esattamente dal 13 novembre fino ad anno nuovo. Anche per questo si gioca ogni tre giorni; per esempio questa settimana non ci sono state le coppe europee, perché ci sono state le coppe nazionali. I calciatori ne risentono, infatti quasi ogni squadra patisce questo fitto calendario, con diverse indisponibilità. Spremerli fino a farsi male, ormai il calcio è solo denaro e nulla più.

La Rai e i mondiali, un’esclusiva che desta perplessità

La redazione sportiva della Rai ha cambiato pelle in questi mesi e lo abbiamo notato già durante questa estate con le Olimpiadi: nuove idee, nuovo format, nuovi volti. Questi ultimi sono rappresentati anche dalla presenza – anche di più rispetto agli standard – di donne e ciò non è proprio così casuale. Se chi dirige oggi RaiSport è la collega Alessandra De Stefano – colei che ha condotto il programma delle 22:30 circa in questa estate sulle Olimpiadi – una ragione ci sarà se ci sono molte colleghe donne. Confermato anche Jury Chechi in quanto opinionista, anch’egli già presente in estate a commentare le gare olimpiche. Il nocciolo della questione è un altro: e se tutto ciò si rivela un’autorete?

La Rai e i mondiali, manca all’appello l’essenziale: l’Italia

Continuare a mandare gli spot del countdown al mondiale è un harakiri, si fatica a trovare il perché. Sembra quasi dimenticare che ciò che conta non ci sarà, di nuovo. Il mondiale 2006 e in mezzo la casualità degli Europei 2020 – lo dimostra quanto accaduto dopo – ci ha offuscato la mente. L’Italia è fuori dai mondiali per la seconda volta consecutiva, qualcuno lo rammenti in Viale Mazzini. Enfatizzare o risaltare questo evento, è giusto relativamente. Cosa ci tocca guardare? O commentare? Un mondiale dove non c’è la nostra Nazionale ancora? E’ triste che nessun collega abbia chiesto ai diretti interessati ciò. Ci sarà una ragione per cui solo la Rai ha l’esclusiva, neanche qui non c’è molta casualità.

La Rai e i mondiali, come Mediaset ai mondiali 2018

Anche la concorrenza nel recente passato non si è comportato proprio così diversa dalla Rai: Mediaset ebbe l’esclusiva per commentare i mondiali in Russia 2018. Qual è il legame tra allora e oggi? Lo stesso, anche lì non c’era l’Italia. Stessa enfasi, stessa assurdità. Pubblicizzare l’evento è giusto, ma sempre fino a un certo punto, se poi si riflette un attimo e ci si ricorda che mancherà la nostra Nazionale. Dopo Germania 2006, se l’Italia è uscita due volte ai gironi nel 2010 in Sudafrica e nel 2014 in Brasile, nelle altre due volte peggio ancora ha disertato del tutto, una ragione ci sarà. E’ un quadro così triste che ci impone di riflettere e ponderare bene il da farsi. Invece non sembra che sia questa la strada.