Alpinismo, la storia di Tom Ballard

L’alpinista inglese, figlio di Alison Hargreaves la prima donna a scalare l’Everest, ne ha seguito le orme e il tragico destino

Tempo di lettura: 3 Minuti
1283
valanga

Alpinismo, la storia di Tom Ballard. L’alpinista nacque a Belper, nella contea del Derbyshire, nel Regno Unito, il 16/10/1988, e perse la vita sul Nanga Parbat, il 25/02/2019. Ha raggiunto la vetta dell’Eiger ancora prima di nascere: sua madre, l’eccezionale alpinista Alison Hargreaves prima scalatrice ad aver compiuto la salita dell’Everest in solitaria e senza l’ausilio delle bombole di ossigeno, seconda persona al mondo dopo Reinhold Messner a realizzare l’impresa, era incinta di Tom di sei mesi quando raggiunse la vetta della montagna svizzera. Il Dna materno non poteva non contagiare il piccolo Tom, cresciuto a pane e montagne. Quella madre tanto amata e prematuramente scomparsa nel 1995, durante la discesa dalla vetta del K2. Della quale ha seguito le orme sulle montagne, fino al tragico addio sul Nanga Parbat (Pakistan – catena montuosa Himalaya).

Alpinismo, la storia di Tom Ballard. L’amore per la montagna e il talento

Per Tom Ballard hanno sempre contato più i fatti delle parole. Riservato, aveva un talento straordinario e prestazioni da fuoriclasse, spesso utilizzando le vecchie piccozze da ghiaccio di sua madre. Il giovane britannico era un figlio della montagna, con uno spirito creativo e un’indole articolata. Tom Ballard era una vera forza della natura. Fin da bambini, lui e la sorella Kate giocavano correndo tra i campi basi delle montagne più alte della Terra. Dopo la morte della madre, Tom Ballard si trasferì con il padre Jim Ballard, anche lui alpinista, e la sorella Kate, vicino a Fort William, in Scozia. Kate nel frattempo diventerà una maestra di sci e snowboard e andrà a vivere prima in Grindelwald, in Svizzera, e successivamente in Sudafrica, per lavorare come guida. In seguito Tom e Jim si stabilirono sulle Dolomiti, dove vissero per anni in un campeggio a Pozza di Fassa: padre e figlio viaggiavano con il loro camper scalando in Europa, supportati per la maggior parte dalla piccola pensione di Jim. Furono anni complessi e di difficoltà per Tom. In Val di Fassa Tom Ballard si fidanzerà con Stefania Pederiva, figlia della guida alpina Bruno Pederiva. Grazie alla sua eccezionale passione, Tom Ballard è passato rapidamente dai 1.345 metri del Ben Nevis alle pareti più difficili delle Alpi, dove ha creato nuove vie di arrampicata su roccia e su misto, e poi all’Himalaya. Ballard era considerato uno dei migliori specialisti di dry-tooler al mondo.

Alpinismo, la storia di Tom Ballard. L’amicizia con Daniele Nardi e la tragedia

Nell’inverno 2018/19 Tom Ballard ha preso parte ad una spedizione con l’amico Daniele Nardi sul Nanga Parbat, in Pakistan. Il 24/02/2019, dopo una tempesta di neve sullo sperone Mummery, dove i due alpinisti si trovavano, si sono perse le loro tracce. L’alpinista Alex Txikon, in quel momento impegnato al K2, si offrì di aiutare i soccorsi nella ricerca dei due alpinisti. Dopo i ritardi dovuti al maltempo e alla chiusura dello spazio aereo pakistano a causa delle tensioni tra Pakistan e India, l’alpinista basco riuscì a raggiungere il campo base del Nanga Parbat. Durante il secondo giorno di perlustrazione la squadra di Txikon, che aveva ispezionato la parete con i droni, teleobiettivi a lunga portata, telescopi e binocoli, ha avvistato, con un potente telescopio, due sagome nella parte rocciosa dello sperone Mummery. Dopo aver inviato le fotografie alle famiglie, all’ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo, si è convenuto che i corpi individuati fossero quelli di Nardi e Ballard, ma poiché si trovavano in un luogo difficile e pericoloso da raggiungere, il 09/03/2019 la missione è stata dichiarata conclusa. A fine novembre 2019 la decisione da parte delle famiglie che i corpi non sarebbero stati recuperati. Il proposito dei due alpinisti, l’ascesa al Nanga Parbat passando dal famigerato Sperone Mummery, dedicato al celebre alpinista britannico Albert Mummery, morto a sua volta sulla stessa montagna il 24/98/1895, rimane una meta che nessuno è riuscito a superare. Adesso Tom riposa per sempre nel vento gelido e nel silenzio dell’amata montagna.