Insieme per lo sport, sintesi e registrazione dell’evento

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INSIEME
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Insieme per lo Sport, un incontro suggestivo e costruttivo, nel quale ogni relatore ha messo a disposizione il proprio bagaglio di esperienze, positive e negative, spiegando i motivi all’origine dei problemi che oggi vanno affrontati ed avanzando delle proposte condivise e utili al loro superamento.

Saluti introduttivi di Gilberto Pascucci, Presidente della Società Ginnastica Roma, il primo circolo polisportivo di Roma, nato grazie a un movimento rivoluzionario e fondato da Menotti Garibaldi, figlio di Giuseppe Garibaldi, con due grandi obiettivi: l’educazione sportiva gratuita ai bambini sopra i 10 anni e l’emancipazione della donna attraverso la ginnastica e il ballo.

Alfonso Rossi, responsabile dei rapporti CONI – Roma Capitale con il Sindaco Carraro. “In quegli anni il rapporto tra Coni e Comune era nato con la logica di sistemare gli impianti scolastici, le piscine e i campi polivalenti che erano stati realizzati come opere a scorporo della costruzione degli edifici scolastici. Il Comune ha istituito un tavolo tramite il quale gli impianti venivano affidati in via diretta. E’ stato un sistema che ha funzionato, perchè ha portato impianti sportivi in quartieri difficili, dove mettere una piscina nuova significava dare la possibilità ai giovani di avere un luogo di aggregazione”.

Alessandro Cochi, delegato allo sport del Sindaco Alemanno. “Noi parlammo di PRISP – Piano Regolatore degli Impianti Sportivi, aprimmo impianti sportivi in periferia, a Ponte di Nona, aprimmo il Pala De Chirico, salvammo la Romulea Calcio, salvammo l’Ippodromo delle Capannelle. L’appello che va fatto oggi è: bandi subito. Ci sono decine di impianti chiusi le cui chiavi vanno consegnate a nuovi gestori. Sappiamo che ci sono delle proposte di project financing e delle manifestazioni d’interesse che sono state presentate (e devono andare avanti rapidamente) ma è anche necessario pubblicare dei bandi per tutti gli altri impianti”.

Paolo Masini, assessore allo Sport del Sindaco Marino. “Ritengo che l’esperienza del punto jogging vada ripresa e diffusa: un locale con spogliatoi e docce che dia la possibilità agli sportivi di fare sport nel parco, farsi una doccia, e poi andare a lavoro. Dobbiamo diffondere metodi facili per fare sport. La mia paura è che oggi ci si concentri molto sui grandi eventi e poco sullo sport di base. Un altro tema è quello delle grandi società. Ad esempio trovo sconcertante che i costi della polizia locale li debba pagare il Comune per le gare di Serie A di calcio e, invece, debbano essere posti a carico degli organizzatori delle corse podistiche”.

Daniele Frongia, Assessore allo Sport della Sindaca Raggi. “Questo format inedito dovrebbe diventare un incontro periodico, in spirito costruttivo come oggi. Ci sono problemi storici che il Comune da solo non potrà mai risolvere: è necessario il supporto del Governo nazionale. Non si possono più fare affidamenti diretti e i bandi durano anni: si possono cambiare Assessori e Dirigenti ma alcuni tempi non possono essere compressi. La proposta che possiamo fare è, insieme, contribuire a un documento con delle richieste specifiche e poi bussare al Governo: tutti abbiamo in mente queste richieste, che hanno a che fare con aspetti urbanistici, patrimoniali, proroghe”.

Mirco Fratta, Presidente di Sportivi per Roma, ringrazia tutti i partecipanti confermando la volontà di organizzare eventi di questo tipo e non solo. Cita la prima edizione del Roma Sport Forum, che si svolgerà a giugno, e alcuni appuntamenti in programma che tratteranno anche argomenti più pratici, su aspetti fiscali, tecnici e giuridici. L’obiettivo dell’associazione è fare rete, unendo i soggetti che si occupano di sport a tutti i livelli.

Pubblico la registrazione ed una breve sintesi degli interventi.

Saluti introduttivi di Gilberto Pascucci, Presidente della Società Ginnastica Roma, il primo circolo polisportivo di Roma, nato grazie a un movimento rivoluzionario e fondato da Menotti Garibaldi, figlio di Giuseppe Garibaldi, con due grandi obiettivi: l’educazione sportiva gratuita ai bambini sopra i 10 anni e l’emancipazione della donna attraverso la ginnastica e il ballo. a Roma ci sono 4 circoli sportivi centenari e costituiscono un patrimonio che deve essere tutelato e valorizzato.

Alfonso Rossi, responsabile dei rapporti CONI – Roma Capitale con il Sindaco Carraro. In quegli anni il rapporto tra Coni e Comune era nato con la logica di sistemare gli impianti scolastici, le piscine e i campi polivalenti che erano stati realizzati come opere a scorporo della costruzione degli edifici scolastici. Il Comune ha istituito un tavolo tramite il quale gli impianti venivano affidati in via diretta. E’ stato un sistema che ha funzionato, perchè ha portato impianti sportivi in quartieri difficili, dove mettere una piscina nuova significava dare la possibilità ai giovani di avere un luogo di aggregazione. La prassi era: assegnazione temporanea al Coni, un periodo di prova di una società e, infine, assegnazione definitiva. In questo modo si è dato il via a un’impiantistica popolare. Molti impianti che a quei tempi erano aperti e avevano migliaia di utenti, oggi sono ridotti in maceria: penso all’impianto di via Satta, o al Sergio Di Gregorio, messi al bando a cifre iperboliche (e, infatti, i bandi sono andati deserti) e rimasti in stato di abbandono.

Alessandro Cochi, delegato allo sport del Sindaco Alemanno. Noi parlammo di PRISP – Piano Regolatore degli Impianti Sportivi, aprimmo impianti sportivi in periferia, a Ponte di Nona, aprimmo il Pala De Chirico, salvammo la Romulea Calcio, salvammo l’Ippodromo delle Capannelle. L’appello che va fatto oggi è: bandi subito. Ci sono decine di impianti chiusi le cui chiavi vanno consegnate a nuovi gestori. Sappiamo che ci sono delle proposte di project financing e delle manifestazioni d’interesse che sono state presentate (e devono andare avanti rapidamente) ma è anche necessario pubblicare dei bandi per tutti gli altri impianti. Più della metà degli impianti comunali rischia la chiusura il prossimo anno, non passi il messaggio sbagliato che il concessionario è per forza di cose un furbetto: il concessionario è colui che anche in questi tre anni ha portato avanti gli impianti, nonostante le chiusure che sono state imposte durante la pandemia e nonostante il caro bollette.

Paolo Masini, assessore allo Sport del Sindaco Marino. Ritengo che l’esperienza del punto jogging vada ripresa e diffusa: un locale con spogliatoi e docce che dia la possibilità agli sportivi di fare sport nel parco, farsi una doccia, e poi andare a lavoro. Dobbiamo diffondere metodi facili per fare sport. La mia paura è che oggi ci si concentri molto sui grandi eventi e poco sullo sport di base. Un altro tema è quello delle grandi società. Ad esempio trovo sconcertante che i costi della polizia locale li debba pagare il Comune per le gare di Serie A di calcio e, invece, debbano essere posti a carico degli organizzatori delle corse podistiche. Temi particolari sono quello del Flaminio (è assurdo che un impianto del genere sia abbandonato), del regolamento per gli impianti sportivi (è necessario dividere i gestori virtuosi dalle mele marce, sarà impopolare ma va fatto), del rapporto tra scuola e sport (perchè è dalla scuola che si deve cominciare a insegnare ai ragazzi a fare sport, in palestre nuove e spazi utilizzati pienamente e non lasciati inutilizzati), dello sport come strumento di integrazione.

Daniele Frongia, Assessore allo Sport della Sindaca Raggi. Questo format inedito dovrebbe diventare un incontro periodico, in spirito costruttivo come oggi. Vorrei partire citando alcuni risultati positivi che sono raggiunti: l’apertura dell’impianto delle Tre Fontane e la riqualificazione dello stadio Paolo Rosi; la proposta di project per lo stadio Flaminio ricevuta da Roma Capitale esattamente 13 mesi fa, che mi piacerebbe sapere a che punto è; la riqualificazione del palazzetto dello sport, i cui lavori sono partiti oltre sei mesi fa; la riapertura della piscina di via Taverna; la maratona affidata con bando e la Formula E. Ricordo, però, anche i contenziosi aperti tra concessionari e amministrazione, e tanti altri problemi storici che il Comune da solo non potrà mai risolvere. In alcuni casi non ne usciamo: è necessario il supporto del Governo nazionale. Non si possono più fare affidamenti diretti e i bandi durano anni: si possono cambiare Assessori e Dirigenti ma alcuni tempi non possono essere compressi. La proposta che possiamo fare è, insieme, contribuire a un documento con delle richieste specifiche e poi bussare al Governo: tutti abbiamo in mente queste richieste, che hanno a che fare con aspetti urbanistici, patrimoniali, proroghe. Ci aspettano degli eventi incredibili nei prossimi anni, ci deve essere un forte protagonismo da parte degli impianti sportivi comunali: si deve pensare ai grandi eventi partendo proprio dai possibili benefici a vantaggio delle strutture pubbliche, che devono essere coinvolte.

Interventi liberi. Sonia Magarelli, ex nazionale di pallanuoto: non c’è niente di meglio dello sport, per i giovani, per uscire dal disagio psicologico portato dal covid. Invece del bonus psicologico, il Governo avrebbe dovuto prevedere un bonus per lo sport, che è la migliore medicina possibile. Bisogna analizzare il territorio, fare controlli, e valutare puntualmente ogni singola situazione e ogni singolo impianto, calmierando le tariffe anche sulla base del contesto nel quale si trovano. La collaborazione tra comune e Fidal per il Paolo Rosi è un esempio di successo: andiamo a bussare alla porta delle grandi Federazioni, in modo che si occupino non solo di organizzare grandi eventi ma anche di riqualificare gli impianti comunali. Massimo Bianchi, Federazione Squash, grazie al progetto “scuola attiva junior” insieme a Sport e Salute siamo riusciti a portare lo squash nelle scuole, inserendolo nelle attività curricolari: si tratta di un’iniziativa che può essere ripresa e potenziata anche a livello comunale. Mario Laurenti, giornalista, pone l’accento sulla necessità di sostenere alcuni eventi sportivi storici portati avanti da piccole realtà private che, però, senza un sostegno da parte delle istituzioni rischiano di scomparire. Mauro Schiavone, architetto, domanda provocatoriamente quanti politici abbiano portato avanti le parole pianificazione e programmazione.