Infortunio in nazionale, chi paga?

La FIFA paga un indennizzo.

Tempo di lettura: 2 Minuti
926
Infortunio in nazionale
Infortunio in nazionale

Infortunio in nazionale di un calciatore, cosa succede per il club dal punto di vista economico? Resta tutto a carico del club che oltre a continuare a pagare lo stipendio del giocatore dovrà intervenire sul mercato per sostituirlo oppure no? La risposta è presto detta.

Infortunio in nazionale, la FIFfaA riconosce un indennizzo a favore dei club.

A tutela dei club proprietari dei calciatori che subiscono un infortunio in nazionale esiste una copertura assicurativa, il c.d. Club Protection Program (CPP).

Nel 2012 la FIFA ha approvato una serie di emendamenti al Regolamento per lo status dei calciatori stabilendo che qualora un calciatore professionista che partecipa ad una partita di calcio a undici subisca un infortunio a causa di un incidente durante il periodo del proprio rilascio per una partita internazionale “A” e, a seguito di tale infortunio, risulti temporaneamente totalmente inabile, la società presso la quale tale calciatore è tesserato verrò risarcita dalla FIFA. Sono coperte tutte le partite disputate dalle nazionali nelle date delle partite internazionali FIFA nonché per l’intero periodo di rilascio mentre sono in nazionale.

Come funziona e quando scatta il CPP.

Il CPP protegge tutti i giocatori durante il periodo di rilascio delle partite della nazionale che hanno un contratto di lavoro con un club, dove esiste l’obbligo di liberare i giocatori.

Il CPP si applica solo per i giocatori professionisti mentre i dilettanti non sono coperti dal programma. L’indennizzo scatta solo dopo i primi 28 giorni di assenza per infortunio, per una durata massima di un anno. L’importo è variabile: la squadra interessata riceve il 100% dello stipendio fisso concordato con il giocatore, esclusi eventuali bonus e premi per risultati, con un massimale per ciascun giocatore infortunato pari ad € 7,5 milioni fino ad un budget annuale totale di € 80 milioni, una volta esaurito la FIFA, dunque, non risarcirà più i club. Nel CPP, inoltre, non rientrano i casi d’invalidità permanente, né malattia o qualsiasi altro costo per le spese mediche e pertanto, nel caso di un infortunio molto grave che compromette in maniera irreparabile la carriera di un giocatore, il club titolare del cartellino non avrebbe alcun diritto a risarcimento.



andrea.paolucci85@gmail.com'
Avvocato, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma (anno 2011) con specializzazione in Diritto dello Sport. Sempre presso la Luiss Guido Carli ho frequentato (2009) il “Corso di perfezionamento sull’ordinamento giuridico del giuoco calcio”. Nel 2016 ho conseguito il master in “Avvocato d’Affari” presso la 24 Ore Business School e nel 2018 ho frequentato presso la Pontificia Università Lateranense il corso di alta formazione in “Etica della politica nell’epoca post moderna”. Avvocato dall’anno 2017, ho maturato esperienza presso primari studi legali in Roma nell’ambito del Diritto Amministrativo e dello Sport, svolgendo in particolare attività giudiziale, stragiudiziale e di consulenza nei settori di attività assistendo importanti società sportive e tesserati. Inoltre ho maturato esperienza presso importanti società private dove ho svolto l’attività di consulente nell’ambito del Diritto Civile con un particolare riguardo alla Contrattualistica ed al Diritto Sportivo. Offro consulenza ed assistenza legale nell’ambito del diritto sportivo, civile, amministrativo, pubblico impiego, immigrazione, cittadinanza e contrattualistica. Per info: mail: andrea.paolucci85@gmail.com tel.: 3284426553