Fognini, il tennista è stato squalificato dall’ATP di Barcellona

Clamoroso quanto accaduto poco fa al torneo ATP 500 di Barcellona, Fabio Fognini è stato squalificato per un linguaggio scorretto durante il match

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Fognini, clamoroso, ma non tanto conoscendo il tennista. Finisce cosi l’avventura dello sportivo di SanRemo all’ATP 500 di Barcellona dove è stato appena squalificato per linguaggio scorretto contro gli arbitri di linea. Ora potrebbe rischiare anche un grande stop, e saltare le Internazionali BNL d’Italia. Ormai lo conosciamo, non è nuovo a questi eventi, ma dopo anni ed anni di esperienza ci aspettiamo un certo livello di maturità da una persona del genere. Ma evidentemente, quando un tennista del calibro di Fabio è fatto cosi, non ci si può aspettare altro.

Fognini, il tennista rischia anche di saltare il torneo di Roma

Fognini perde la testa a Barcellona, è cacciato e ora rischia grosso proprio col torneo di Roma alle porte. Squalificato dal torneo catalano, c’è il concreto rischio di pagare con uno stop nel momento peggiore dell’anno. Nel match del secondo turno contro il 24enne spagnolo Bernabe Zapata Miralles, numero 147 Atp, Fabio parte male, non ha la sensibilità giusta e paga subito dazio nel secondo game subendo il break dopo aver salvato due palle break. Lo spagnolo tiene e zero il turno di battuta e sale rapido 3-0. Il ligure in sofferenza, non risale più la corrente, sbaglia tutto quello che può sbagliare, non si appoggia quasi mai sui colpi, gioca scarico e crolla 6-0.

Secondo set, qui Fabio esplode e viene espulso dal torneo

Primo gioco infinito, Fognini spreca tre palle break, perde il servizio, va sotto 3-0, rimonta sui nervi, ma la testa non c’è. Strappa due break, va avanti sul 4-3, ma al controbreak del 4-4 esplode. Non è al momento chiaro cosa ha detto. Resta il fatto che il giudice di linea richiama l’attenzione del giudice di sedia. Che a sua volta chiama il supervisor del torneo. Lungo conciliabolo e gestualità chiarissima. Non poteva non essere squalificato dal torneo, l’azzurro. Ora rischia anche Roma.